Siamo partiti per Chissàdove!

articolo di Diletta Colombo della libreria Spazio B**K

In natura il tempo dedicato all’esplorazione non ha un obiettivo utilitario immediato: consiste nell’andare alla scoperta di cose ignote che si trovano vicine e lontane, con il solo scopo di conoscerle: prima o poi verranno utili. Nel farlo, è lecito perdersi: venendo meno gli abituali riferimenti, si è stimolati ad acquisirne di nuovi, e intanto il caso favorisce incontri interessanti. Franco Michieli, La vocazione di perdersi, Ediciclo

Siamo abituati ad avere una direzione chiara e una formazione verticale, dove obiettivi e contenuti sono scelti e trasmessi dall’alto, ma cosa succede se cambiamo prospettiva? Chissàdove è un coraggioso esperimento itinerante di progettazione partecipata dedicato a rigenerare le relazioni della filiera editoriale per un nuovo sguardo di sistema.

L’idea di partenza è la necessità di creare occasioni stimolanti dove risvegliare e mettere in comune saperi per trovare insieme un “ricostituente”, proprio nel senso di una cura che ci faccia ritornare in buona salute, avendo fiducia nella sensibilità e nelle capacità di tutti di contribuire a immaginare quale possa essere la strada.
Secondo questa visione, luoghi, tempi e nuovi strumenti di lavoro nasceranno, passo dopo passo, dalle riflessioni condivise tra i diversi soggetti a partire da esperienze sperimentali realizzate a Milano, Padova, Roma e Bari con l’aiuto delle libraie di SpazioB**K e della arteterapista e designer Elisa Zappa.

Per iniziare a parlare di “ricostituente” siamo partiti da una bella sorpresa: una meravigliosa colazione che ci restituisca il piacere di “una pausa caffé”, ci faccia incontrare con leggerezza e attraversare i sapori all’insegna della biodiversità, attivando tutti i sensi.

A pancia piena si può davvero iniziare a costruire la “torta” che raccoglie tutti gli aspetti essenziali della nostra vita professionale, mettendo le basi per uno spazio semantico collettivo – una prima mappa – dove andare a verificare ciò che abbiamo in comune da “ricostituire” e “rigenerare”.

Attraverso il confronto continuo che dal privato spinge al collettivo e viceversa, nello sforzo inteso di individuare, osservare, cogliere, associare, dividere, ripensare, nominare e dare peso alle nostre scelte, prendiamo il largo per Chissàdove avvicinandoci alle “isole” di fatica in cui si concentrano i nodi da sciogliere del sistema editoriale attuale.

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Alla fine della giornata ci guardiamo stanchi, ancora inconsapevoli delle nostre prime tracce e incerti verso i prossimi passi, sommersi dalle suggestioni emerse in tutte le direzioni. Ma, per la prima volta, la felicità è quella di tutto il tempo profondamente condiviso ad ascoltare e restituire, fare e pensare, guardare e riguardare insieme alle persone più diverse.

Nello zaino di ALI abbiamo raccolto parole e immagini precise da restituire al gruppo di partenza e con cui progettare la seconda tappa verso Chissàdove.